
Il miracolato prof. Gigliotti emigra a Cosenza, lasciando la sua generosa Catanzaro
11 Aprile 2025
Dichiarazione orale da parte attrice Avv. Francesco Pellegrini del Foro di Roma.
14 Aprile 2025Venerdì, appena ricevuta la notifica che il prof. Fulvio Gigliotti, offeso dal fatto che sui giornali da me diretti, ICalabresi prima e I Nuovi Calabresi con il supplemento nazionale Ritorno.eu, ricordo che è un recordman o un miracolato e ha presentato una nuova querela contro il sottoscritto (il solo caso che si conosca che senza muovere “il culo” – Trump dixit – da Catanzaro è diventato in 6 anni da ricercatore di Diritto della navigazione Ordinario dei Diritto civile (il top del Diritto ), ho notato un’anomalia.
Mentre un comune cittadino per illeciti ben più gravi (nego che articoli che rendono nota e commentano lo spiderman del diritto siano un illecito, se l’art. 21 della Costituzione ha ancora senso) deve attendere anni se presenta un querela denuncia, il suddetto – già archiviato dalla Procura di Catanzaro e ripescato guarda caso per nuovi accertamenti da Roma (un caso che sia il Tribunale più vicino al potere della politica) – in due mesi ha ottenuto la “chiusura delle indagini” e quindi il sottoscritto debutta a 79 anni e 50 anni di iscrizione all’Ordine Giornalisti di Roma nella veste di inquisito.
Ma solo un ingenuo scopre che la legge in Italia NON è uguale per tutti (e il sottoscritto in teoria è un privilegiato perché svolge un ruolo pubblico!) ma ieri da non ingenuo ho scoperto una cosa bizzarra.
Il PM che è stata così meritoriamente zelante, la dott.ssa D’Andrea, appartiene alla Procura di Cosenza che – lo dico con ineleganza – con me, solo nato a Cosenza e tornatovi per tre anni e accolto con le cannonate (non a salve), ma residente a Roma, con un domicilio a Cosenza lasciato mesi prima della querela dopo la splendida avventura che in realtà è Abuso di diritto (in gergo una porcata immotivata di 4 traditori e un omonimo capo cialtrone) su cui da un momento all’altro si pronuncerà il Tribunale di Roma – non aveva alcun titolo per occuparsi (o accogliere) la querela.
Perché è semplice: secondo la Cassazione la Procura competente è di norma e da sempre la città dove ha sede il giornale o il luogo dove è domiciliato il Direttore responsabile. Con i giornali on line (oggi dominanti, e un anziano come me se ne rammarica) quale è la sede del giornale? La risposta c’è: è dove è la sede legale, che non può mancare e nel nostro caso è sempre Roma. Poi per essere buoni la Cassazione parla come detto, anche di domicilio (termine improprio perché io posso avere dieci domicili diversi ma una sola residenza). Ebbene se prendiamo per buono il termine domicilio alla data dell’articolo n.2 incriminato il sottoscritto era domiciliato come ora nella splendida, civile, senza mafia e adepti di Gratteri, Maremma Toscana.
E allora per dirla alla toscana che hazzo c’entra Cosenza. Credo di poter rispondere: un hazzo.
Ora cosa fare lo so. La PM almeno deve spiegarci se per puro caso su di lei ha pesato “l’autorevolezza” del plurimiracolato prof. ordinario e membro del CSM (grazie Morra!) – e su questo aspetto vi rinvio al commento su questa pagina – e intanto ho informato oltre l’interessata anche la Procura Generale di Catanzaro.
Ma questa è solo la prima parte della storia Gigliotti vs Franco Pellegrini (il quale ha un merito: lo mandò pubblicamente a fare in culo quando pur di avere un pretesto per tornare in Calabria si iscrisse da laureato in Lettere, ma con ricca e non tutta formalizzata conoscenza del Diritto (che decisi di fare diventare anche “un pezzo di carta”) all’Università di Catanzaro, un incubo!
La seconda parte che riguarda sempre una querela del prof. per l’articolo archiviato dalla Procura di Catanzaro per un articolo (il solo curriculum vitae del miracolato, per cui non si capisce se la diffamazione sia l’articolo o l’alta velocità accademica) pubblicato il primo giorno di uscita de ICalabresi, 19 luglio 2021, porta diritti diritti a Walter Pellegrini, che oltre che traditore e ignorante, deve essere diventato anche cretino (forse dipende dalla presunzione che papà Gratteri lo protegga ora e sempre).
Quando fondai e diressi ICalabresi – come è normale ovunque – ricevetti dalla Fondazione Giuliani da me presieduta con voto del CdA la cosiddetta manleva, in concreto la totale copertura economica in caso di querele temerarie. In realtà le sole ricevute e ad ora archiviate tranne quella extraterritoriale di Cosenza sono quelle del prof. miracolato (e ripeto mandato a fare in culo davanti a 40 ragazzi per la sua villana arroganza nei miei riguardi in “veste provvisoria di studente”).
Come da diritto, quando grazie a Roma è resuscitata la querela archiviata a Catanzaro, ho chiesto una cosa scontata: far valere la manleva.
Ma Walter Pellegrini è in grosse difficoltà. Può pure vincere un processo truccato, ma sempre uomo di m… rimane. Molto ne ho scritto, molto rimane da scrivere. Quindi risponde alla richiesta ad cazzum NO. Perchè? Perché no. Geniale. In cosentino suona meglio: picchi a mmia mi piacia accussi. Vabbbeeene?
Siccome i prepotenti non mi sono mai piaciuti, l’ho citato in giudizio a Roma. Per le mie condizioni di salute per le quali è già sotto esame da oltre un anno per una denuncia penale per vessazione, che ora diventa per lesioni gravi comportanti invalidità totale con dolo eventuale (pena prevista anche la galera) potrei fregarmene e incaricare un collega tante sono le cazzate che gli “avvocati di parte avversa, si fa per dire”, hanno tirato fuori, ma ho deciso di andare io in Tribunale. Ma non per contestare le cazzate che si auto dissolvono da sole, ma per chiedere al giudice di trasferire gli atti alla Procura penale. È ormai documentato che fin dall’inizio i 4 delinquenti – compreso il nefrologo veneziano che mi seguiva da 10 anni (questa si che è deontologia!) – che sapevano tutto sulla pluralità di patologie con diversi interventi chirurgici e 6/7 mesi di ricoveri ospedalieri hanno puntato alla mia definitiva espulsione, non dalla Fondazione, ma dalla faccia della terra. Se vi sembra esagerato a richiesta esibirò individualmente le diagnosi e relative prognosi più recenti.
Non ne faccio un dramma per carattere, ma per rispetto alle persone che mi sono care, Walter Pellegrini e soci la pagheranno (e anche questo mi pare così scontato che solo un delinquente cretino non l’ha capito).
Ma se faccio l’addizione: perdita irreversibile di salute + danni economici per avvocati felloni (poi sostituiti da me) + rottura irreversibile del rapporto d’amore con la mia città natale che conoscevo diversa e migliore + minacce e diffamazioni a go go + viltà e voltafaccia di falsi amici ed estimatori (uno su tutti, per uscire dal generico, Attilio Sabato Direttore di TEN) pensate che non mi inventi altro, obiettivo l’attuale Cosenza, novella Gomorra?
Sì, se ne avrò tempo e forza non con libri che nessuno legge, ma con i moderni più accattivanti mezzi elettronici racconterò che una piccola ma colta generosa accogliente “materna” città del Sud ha perso l’anima, la dignità, il rispetto di cui poteva andare fiera (e noi cosentini per primi).
Il titolo provvisorio e non nuovo sarà: PROCESSO AD UNA CITTA’ IMBASTARDITA. Il concetto rimarrà il titolo e lo spirito non cambierà.