
Carta pesta
4 Aprile 2025
Fuori dalla Calabria per far provare a quanti lo vogliono il gusto della libertà
4 Aprile 2025Nelle partite di calcio accade spesso. La squadra A, fatta non proprio di scartine, perde contro la squadra B con un umiliante 0-4.
Di solito accade che i commentatori sportivi si pongano la domanda se la squadra B ha stravinto perché indubitabilmente più forte oppure perché l’avversaria A si è rivelata una squadra rabberciata con pappamolle.
Usciamo dall’esempio calcistico e occupiamoci dell’attuale contesto geopolitico.
Siamo “alla partita USA-Unione Europea”. In questo caso, mettendo da parte la metafora sportiva, bisogna usare un linguaggio diverso.
I Democratici americani ripresentando la candidatura per la presidenza Biden in permanente stato confusionale, con una vice Kamala Harris già da tutti giudicata irrilevante, si sono da un lato “suicidati” e specularmente messo sulla pista di lancio l’ex Trump che non era più una sorpresa ma una previsione di rinascita letale.
La Schlein quando ha vinto – poco più di un mese dall’iscrizione al PD – contro i militanti la battaglia congressuale per la segreteria ha giustamente affermato che non s’erano (gli avversari) neppure accorti che stava arrivando, ha espresso un pensiero che con ben altri effetti si attanaglia alla vittoria di Trump.
Sconfitta una sinistra troppo radicale ed elitaria che andava bene in California, a New York, a Chicago, Trump ha stravinto negli Stati del Midwest dove ci sono migliaia di impianti industriali abbandonati, città e cittadine senza vita ma in preda alla violenza delle bande locali in gran parte di giovani neri che non sono gli ultimi immigrati irregolari ma i pronipoti di coloro che sono stati deportati un tempo lontano dall’Africa per farne schiavi. Qualcosa di simile è accaduto in Gran Bretagna che ha votato la Brexit con lo slogan “Non più pittori (nel senso di imbianchini!) polacchi” dimenticando che gran parte delle bande giovanili che rendono impossibile la vita in molte città inglesi sono nipoti dei sudditi di Sua maestà al tempo dell’imperialismo inglese. Tralascio di parlare della fantasmagorica “globalizzazione” che dovrebbe essere la nuova età dell’oro ed invece, come era facile prevedere, ha creato una minoranza straricca e un grande maggioranza di miserabili. In termini geopolitici un Nord del Mondo che ha dimenticato e oltraggiato il SUD.
Veniamo all’Unione Europea che esiste come magnifico e nobile sogno degli autori del citato Manifesto di Ventotene, letto da pochissimi e sconosciuto a quasi tutti.
Per chi come il sottoscritto, per vari motivi, per otto anni ha passato più giorni in Europa che in Italia, non è una scoperta che l’Unione non esiste. Ho già consigliato di fare una scappata a Lussemburgo, uno dei paesi fondatori sotto la sigla Benelux, per vedere ciò che più o meno vale per tutti – persino le norme comunitarie che obbligatoriamente sono state recepiti degli Ordinamenti nazionali, nei fatti sono parole vuote e se come è capitato a me ti rivolgi alle istituzioni comunitarie, Consiglio dei diritti dell’UE, al Tribunale e alla Commissione europea dei diritti dei cittadini, ricevi una cortese ed esauriente risposta che si conclude immancabilmente con parole di rammarico ma con la farse icastica “non è nelle nostre competenze”.
E poi se non vogliamo prenderci in giro quando Prodi, Presidente della Commissione Europea, propose su indicazione/ordine degli Americani di spalancare le porte a ben 28 paesi (dopo i 6 fondatori) ha ottenuto ciò che si voleva: un’Europa grande, un mercato appetibile (per gli USA) ma un “nanerottolo politico”, irrilevante ed oggi preso a calci in c… dall’immobiliarista folle e cinico Donald Trump.
E cosa pensa di fare l’Europa, che ha mille ragioni per temere missili e droni sparata dalla Russia di Putin (alla faccia dei seguaci del ritornello patetico Mettete i fiori nei vostri cannoni)? Svegliarsi dal letargo e fantasticare di potersi difendere da sola, senza il papà cattivo Trump, facendo in 5 anni ciò che non ha saputo e voluto fare in quasi 70 anni.
Casa Gratteri
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