
Una strada troppo stretta…
7 Ottobre 2025
Calabria, la bella morte – nuovo ebook
17 Ottobre 2025Con sincera gratitudine e spirito di amicizia inizio a congedarmi da voi prevedendo di sospendere la pubblicazione di Ritorno entro il mese di ottobre, subito dopo avere pubblicato gli ultimi atti legali, una citazione che certifica la volontà del Fondatore, che mi dette una donazione che conteneva un obbligo per il sottoscritto. Nelle sue parole di “ultima volontà” che hanno il valore di disposizioni testamentarie egli “mi obbligava a guidare la Fondazione fino a quando le condizioni psicofisiche lo consentissero e ad assicurare il futuro della stessa anche con modifiche statutarie”.
Come sapete i traditori ben noti hanno impedito che io attuassi questa obbligazione e anziché rispettarla l’hanno fatta passare come “mia retribuzione peraltro mai richiesta e mai percepita”. Giudici ignoranti e in malafede hanno dimostrato di non sapere che la donazione è sempre e solo un atto di liberalità”. E infatti ho chiesto a Sergio di non nominarmi tra i beneficiari del suo testamento sebbene l’importo della donazione fosse un quinto di ciò che altri hanno ottenuto senza merito e con una sottile circonvenzione da me segnalata e ovviamente ignorata da tutti.
A questa citazione civile di difficile manipolazione si accompagnerà una denuncia penale che il pm dovrà portare avanti d’ ufficio perché tratta di un reato già grave oggi, destinato a breve ad essere qualificato come delitto omicidario, a seguito della mia scomparsa puntando tutte le carte, appena trasferito da Roma a Cosenza sulla precarietà nota ma ancora curabile preparata con dolo e consapevolezza, come dimostrato dalla progressione dei dati clinici da fine 2021 al 2022 scelto come occasione imperdibile per appropriarsi di un bene donato dal Fondatore alla città.
Questa premessa forse inutile per molti rappresenta il compimento di una scelta criminale priva di ogni motivazione gestionale, economica, etica. Solo livorosa bramosia di avere un potere effimero ma ben sfruttato nei due anni di mia lontananza.
Con la scelta di rendere fino alla fine tutto chiaro e trasparente finisce la mia direzione. Avrei potuto continuare ancora per il tempo residuo della mia vita, ma mi è sembrato un gesto inutile e arrogante.
Farò ciò che forse mi riesce meglio, leggere e studiare, scrivere con rigore e libertà. Prima ICalabresi, poi I Nuovi Calabresi e infine Ritorno (gli ultimi due con un solo autore) hanno registrato dal luglio 2021 ad oggi 35mila followers, migliaia di amici grosso modo un milione di visualizzazioni e in totale quasi un milione di lettori sono calcoli per difetto).
Merito per ICalabresi di una ventina tra redattori e collaboratori, tutti con contratti regolari e retribuzioni di molto superiori a quelle della grande stampa nazionale. Hanno soprattutto avuto il privilegio di fare del giornalismo libero e rigoroso nella utilizzazione delle fonti. Una sola querela letteralmente inventata da un baronetto altezzoso di Catanzaro che si offende se qualcuno scrive traendolo dal suo CV che da ricercatore diritto della navigazione, una disciplina marginale, in 4 anni è diventato ordinario di Diritto civile che da solo vale metà del corso di Giurisprudenza.
A parte il baronetto registro che tutti i giornalisti appena saputo del mio defenestramento hanno cancellato il mio nome dalla nuova ed esangue e inutile replica de ICalabresi, mi hanno scritto parole di odio e diffamatorie, immagino perché pensavano che cosi facendo avrebbero meritato le grazie del mio omonimo abusivo (che ovviamente non c’è stato) e avrebbero replicato il successo del giornale predecessore pur SENZA UN GRAMMO DI LIBERTA’ E AUTONOMIA DAL NUOVO PADRONE; CHE UN GIORNALE LO VOLEVA MA CON DIRETTORE NICASO ALTER EGO DI GRATTERI, Procuratore di Napoli e ora portavoce dei magistrati di tutti i colori che aborrono la riforma del Governo e soprattutto aborrono che qualche Organo terzo dia una controllatina dell’impegno e qualità, professionale, magari sbirciando sui loro risparmi per essere certi che non abbiano tratto guadagni da una evanescente terzietà, come le cronache di questi giorni sembrano adombrare.
Qui finisce la prima parte del prossimo Congedo. La seconda spero che sia meno pedante e didascalica.





